Abitata già in epoca preistorica, questo si è potuto constatare grazie ai ritrovamenti di palafitte, fu un centro importante in epoca romana, si può notare dai numerosi ritrovamenti di monete avvenuti nella zona di Saline. Nel X secolo con l'arrivo dei longobardi e di Ottone II ebbe molti privilegi, come il diritto di pesca e la possibilità di fortificare le mura del castello. Nel XII Lazise divenne comune libero, fino a quando andò sotto il comando degli Scaligeri per poi passare nelle mani dei Visconti. Nel 1405, come altri paesi del Lago di Garda, Lazise, passò sotto la Repubblica Veneta, durante i primi anni del 1700, nel periodo della guerra di successione austriaca, venne saccheggiata da truppe tedesche e francesi. Entrò a far parte della Repubblica Cisalpina con l'arrivo di Napoleone e successivamente del Regno d'Italia. Nel1815 passò assieme alla maggior parte dei territori del Lago di Garda sotto il dominio delle truppe austriache e solo dopo la terza guerra d'indipendenza, nel 1866, entrò a far parte del territorio del Regno d'Italia.
Dell'originaria chiesa di San Zeno, che divenne parrocchiale di San Martino nel Cinquecento, si ha notizia a partire dal 1295. Essa, di buona capienza ma piuttosto sproporzionata nelle forme e nelle dimensioni, occupava la stessa posizione dell'attuale chiesa dei SS. Zeno e Martino, che venne realizzata successivamente all'abbattimento della prima nel XVIII secolo. I lavori prevedevano una chiesa in stile neoclassico disegnata da Luigi Trezza, lavori fermati però dall'arrivo delle truppe napoleoniche e ripresi solo nel 1821 con la costruzione del presbiterio, dell'abside e del campanile, sul quale vennero poste cinque campane nel 1840, quando si conclusero definitivamente i lavori. La chiesa venne consacrata il 2 settembre 1888 dal cardinale Luigi di Canossa.
La chiesa di San Nicolò è situata presso il porto vecchio di Lazise. In stile romanico, si pensa risalga al XII secolo, anche se compare in un documento per la prima volta solamente nel 1320. Sulla porta maggiore vi è il protiro pensile originale, mentre l'abside fu rifatta nel 1595 e il campanile originale, che sul finire del Settecento era pericolante, venne abbattuto e al suo posto ne venne realizzato uno nuovo. Nel 1879 la chiesa venne chiusa per ordine del cardinale Luigi di Canossa che era in visita al paese in quanto era in stato di abbandono, così, negli anni successivi, venne utilizzata per spettacoli teatrali, mentre oggi è di nuovo riaperta al culto.
Costruzione di grande importanza per lo scalo delle merci nel paese era la dogana veneta, insieme all'antistante porto, il quale si trova segnato già nelle carte del X secolo. Alle estremità del porto, che inizialmente era di dimensioni minori rispetto all'attuale, vi erano due torri, con un ingresso vicino alla torre più grande. Da queste due torri (oggi non più presenti) partivano le mura che proteggevano il porto e andavano a collegarsi al castello scaligero. Il porto venne ampliato nel XVI secolo, ma di un arsenale o darsena si ha notizia già a partire dal 1329, realizzato quindi dagli Scaligeri: esso venne utilizzato, dai veronesi prima e dai veneziani più tardi, per la custodia di parte della flotta. Il 19 ottobre 1607 venne però richiesto a Venezia di poter smantellare l'arsenale per trasformarlo in una dogana per le merci.
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