Con il ritrovamento di una necropoli romana nella zona di Salò, possiamo dire che la zona fu abitata già in epoca romana, nel 1334, Salò e i territori della Riviera fondarono la Riperia lacus Garde Brixiensis, una sorta di federazione, la quale non volle allearsi ne con Brescia ne con Verona quindi decise di chiedere l'aiuto a Venezia. Ma già nel 1350 cadde nelle mani dei Visconti, nel 1428 tornò con tutti i territori della Riviera a far parte della Serenissima, in questi anni i veneziani diedero alla federazione il nome di Magnifica Patria. Con la guerra della Lega di Cambrai il territiorio cadde nelle mani dei Francesi e Spagnoli, con l'arrivo di Napoleone nel 1796 iniziò la fine della Magnifica Patria e con il trattato di Campoformio passò sotto il controllo asburgico. Nel 1943 tra Salò e Gargnano venne creata la Repubblica Sociale Italiana, conosciuta come Repubblica di Salò in questa zona vennero collocati gli uffici dei ministri e a Gargnano risiedeva il Duce Benito Mussolini. Con l'inizio del secondo dopoguerra, Salò riscoprì la sua vena turistica.
Il duomo di Salò, dedicato a santa Maria Annunziata, rappresenta l'opera di maggior pregio architettonico, progettata da Filippo delle Vacche in tardo stile gotico mai e conclusa completamente. Al suo interno custodisce tele del Romanino, del Moretto, di Zenone Veronese e di Paolo Veneziano. Antonio Vassilacchi detto l'Aliense, vi eseguì diversi affreschi mentre l'altare maggiore è caratterizzato da un'imponente ancona dorata dove sono inserite dieci statue lignee realizzate da Pietro Bussolo. La facciata, che risulta tuttora incompleta, venne successivamente abbellita dal portale marmoreo realizzato dal Tamagnino e da Gasparo Cairano nel 1509.
Situato sul lungolago di Salò, il palazzo della Magnifica Patria, oggi sede del comune, rappresenta un significativo capitolo nella storia della cittadina lacustre. Modificato a più riprese nel corso del tempo, il complesso che vediamo adesso è frutto di un parziale rifacimento del modello cinquecentesco del Sansovino tutt’ora in parte presente, avvenuto all’inizio del Novecento, a seguito di un improvviso terremoto. Consistenti interventi di restauro e migliorie vennero poi eseguite dopo il terremoto 2004, che ferì significativamente Salò e quindi anche il palazzo. La Magnifica Patria inizialmente comprendeva una confederazione di trentasei comuni della riviera bresciana del lago di Garda e della Val Sabbia nata per scopi politici e amministrativi nel XIV secolo, e a questo periodo si deve far risalire una prima edificazione del palazzo. Nel 1426 Salò passò sotto il dominio veneziano, e a quel punto viene concesso alla Patria il titolo di Magnifica e di figlia primogenita dell>Serenissima, titolo che poi perderà nel 1797. Tracce di questo avvenimento, che comportò anche l‘avvento di un provveditore, sono riscontrabili nelle numerose effigi rappresentanti il leone di San Marco sparse per il palazzo e sotto la loggia, che venne annessa al primigenio complesso e servì anche a collegare il palazzo con la dimora del podestà. All’interno l’edificio vanta una vasta sala del consiglio, dotata di soffitto a cassettoni che presenta le raffigurazioni di dame e personaggi illustri e al centro l’affresco di Andrea Bertanza raffigurante San Carlo Borromeo, patrono di Salò, inginocchiato ai piedi di Cristo mentre un Nettuno cavalca le onde del lago reggendo pesci e limoni, simboli della Magnifica Patria. Sempre nella stessa sala è presente il busto di Gasparo da Salò, inventore del violino, opera dello scultore Angelo Zanelli. L’atrio conserva invece gli affreschi del Landi mentre all’interno della loggia trovano posto gli stemmi dei paesi un tempo facenti parte della Magnifica Patria e quattro lapidi del Regno d’Italia.
Il Mu.Sa, ilnuovissimo Museo di Salò, è stato inaugurato nel giugno 2015 e già si contraddistingue come luogo di cultura, in cui raccogliere, interpretare, comunicare l'identità della città, dei suoi tesori e del suo contributo alla storia nazionale. Il percorso museale è costituito da alcuni nuclei eterogenei fra loro che si innestano fino a comporre la storia di Salò, in continuo dialogo con il paesaggio urbano e il lago. Il Mu.Sa s iarticola su tre livelli, così come era per la ex chiesa di Santa Giustina e il collegio; il piano terreno ospita abitualmente esposizioni temporanee.
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